Attraverso questo assignment ho potuto conoscere ed imparare ad usare PubMed, un database bibliografico con informazioni sulla letteratura scientifica.
In realtà usarlo è facile, più difficile è riuscire a trovare esattamente cosa si sta ricercando, poichè contiene numerosi articoli scientifici. Per avere un'idea se si prova a cerca un articolo mettendo hematopoietic stem si ottengono 68219 risultati, decisamente tanti.
Esistono opportuni metodi per raffinare e restringere il campo di ricerca. Attraverso l'aggiunta di limiti, per esempio andare a ricercare studi recenti,oppure riguardanti determinate specie o fasce di età. In aggiunta si può fare una ricerca combinata usando degli operatori logici.
I risultati in questo modo diminuiscono e si può andare a cercare cosa ci interessa di più.
Non è tutto oro quello che luccica!
Non tutto è disponibile per intero. Anche se riusciamo a trovare precisamente l'articolo di interesse, vediamo l'abbreviazione del nome della rivista, l'anno di pubblicazione, il numero del volume, il fascicolo, le pagine, il titolo, gli autori, il luogo, l'abstract e infine il codice che lo identifica su PubMed è possibile che non sia disponibile la versione intera.
Per ottenerla sarebbe necessario abbonarsi alla rivista scientifica su cui è stata pubblicata.
Per fortuna per noi universitari è possibile collegarsi al computer dell'università da casa! Cioè poter usufruire degli articoli pubblicati dalle riviste alla quale l'università è iscritta.
In questo modo non sarà possibile visualizzarli tutti, ma certamente i Free Full Text aumenteranno.
Il servizio proxy permette dunque di usare le risorse ad accesso riservato da una postazione esterna all'università attraverso l'inserimento della propria matricola e password. Un servizio di cui ignoravo l'esistenza, ma che reputo molto utile per ottenere articoli in modo completo e per lavorare a casa come se fossimo all'università.
Ho imparato le funzioni di PubMed attraverso i video tutorial nel blog del professore e per capire meglio facevo la stessa ricerca. Per esempio se lui stava ricercando "liver tissue" anche io lo facevo e così via.
Ecco mi ha colpito proprio questo: la stessa ricerca non dava lo stesso numero di risultati. A me 189892 contro i 188307 del prof. Ipotizzando che il video sia stato girato lo stesso giorno della pubblicazione nel post, in 13 giorni le pubblicazioni sono aumentate di 1585.
Beh mi sembra tanto, anche troppe forse. Non è importante la quantità in se, ma che pubmed sia costantemente aggiornato e che in esso si possano trovare informazioni recenti e studi attuali.
In questo modo diventa un utile sostegno allo studio cartaceo, le informazioni sui libri non sono sicuramente più recenti dell'anno di pubblicazione, in pubmed si possono trovare le ultimissime novità.
Ispirata da questi giorni di Pasqua ho provato a fare una riserca sul cioccolato. Inserendo chocolate e premendo search si trovano 3588 risultati. Provo a restringere il campo di ricerca mettendo dei limiti:
_Published in the last: 3 years;
_Language: English;
_Species: Humans;
_Text options: Links to free full text.
Ottengo così 342 risultati.
Provo anche a inserire degli operatori logici: chocolate AND benefit. Risultati 6.
Forse ho ridotto un pò troppo i risultati, aggiungendo troppi limiti o ricerche avanzate, ma volevo provare un pò tutto! O forse non ho esagerato...C'è anche da considerare che la ricerca cioccolato non è un argomento prettamente medico. Sicuramente facendo lo stesso tipo di ricerca con un argomento più specifico il numero di risultati sarebbe stato maggiore.
lunedì 25 aprile 2011
DotSub
Ho deciso di provare a usare dotSub, incuriosita dall'invito del professore e dai post di Ale muffin e MustardSeed.
E' bastato registrarmi, caricare un video e iniziare a trascrivere!
Per la prima vota ho deciso di trascrivere un video musicale, inserendo il testo della canzone.
Il risultato è questo! Non fantastico però considerate che è il primo, migliorerò!
http://dotsub.com/view/9cac040d-b503-41b8-8ef9-1133089eb5c5
E' bastato registrarmi, caricare un video e iniziare a trascrivere!
Per la prima vota ho deciso di trascrivere un video musicale, inserendo il testo della canzone.
Il risultato è questo! Non fantastico però considerate che è il primo, migliorerò!
http://dotsub.com/view/9cac040d-b503-41b8-8ef9-1133089eb5c5
sabato 23 aprile 2011
Assignment 3.
Ci ho messo un sacco lo so, ma non è facile decidere da dove iniziare.
Ho finito di leggere "Coltivare le connessioni" qualche giorno fa, non tutto insieme ma qualche pagina per volta.
Gli spunti sono tanti, le riflessioni lo stesso.
Negare che la tecnologia ha cambiato la nostra vita non è umano, ma a modificare le nostre abitudini, in particolare il nostro modo di stare nel mondo, è stato l'avvento di internet.
Il colonizzare gli spazi è da sempre stata una caratteristica dell'uomo ("sin dagli albori della nostra specie, l' Uomo è stato benedetto dalla curiosità").
L'uomo si è insediato là dove si pensava non fosse possibile, in una sfida continua a superare i limiti.
Il nuovo spazio è diverso, quello che internet offre è rivoluzionario.
E' possibile "abitare" dove non c'è spazio.
Stando "on-line" viviamo nell'immateriale, nel Cyberspazio.
Come è possibile questo? Non lo so e non è il punto.
Basta sapere che possiamo.
E' questa una novità importante: per usare la tecnica non è necessario essere tecnici.
Non conosco tutte le opzioni e funzionalità del web ma ci sono.
Non so usare tutto, ma non è difficile imparare.
Come il mondo anche il web è sottoposto all'evoluzione, è ancora presto per dire come andrà, ma è certamente chiaro che presenta due carte importanti per l'adattabilità: semplicità e libertà.
Per imparare a conoscere internet non è necessario conoscere la teoria delle sue funzioni, serve spirito di avventura. E' come buttarsi in qualcosa di ignoto: va visto per conoscerlo.
E' l'esperienza che porta la capacità, quell'essere "smanettoni" di cui si parlava alla prima lezione.
Una delle metafore che meglio si adatta a questo discorso è quella della passeggiata nel bosco. Quell'ansia di non sapere nel momento in cui inizi il viaggio sul web è simile a stare nel bosco. Conoscere tutto sarà impossibile, ma questo non preclude alla bontà del viaggio, nè alla soddisfazione della scoperta. Sapere precisamente cosa fare, avere tutti lo stesso tipo di conoscenza chiude alla libertà. I modi di conoscere sono infiniti e non predeterminati. Passeggiando decidiamo quale sentiero scegliere. Nel bosco, nella vita e anche nel Cyberspazio.
Tutto nasce dal caso e dalle inclinazioni personali.
Anche il termine Cyberspazio, ad esempio, nacque senza una direzione vera e propria. A coniarlo fu William Gibson e così commenta:
Ho finito di leggere "Coltivare le connessioni" qualche giorno fa, non tutto insieme ma qualche pagina per volta.
Gli spunti sono tanti, le riflessioni lo stesso.
Negare che la tecnologia ha cambiato la nostra vita non è umano, ma a modificare le nostre abitudini, in particolare il nostro modo di stare nel mondo, è stato l'avvento di internet.
Il colonizzare gli spazi è da sempre stata una caratteristica dell'uomo ("sin dagli albori della nostra specie, l' Uomo è stato benedetto dalla curiosità").
L'uomo si è insediato là dove si pensava non fosse possibile, in una sfida continua a superare i limiti.
Il nuovo spazio è diverso, quello che internet offre è rivoluzionario.
E' possibile "abitare" dove non c'è spazio.
Stando "on-line" viviamo nell'immateriale, nel Cyberspazio.
Come è possibile questo? Non lo so e non è il punto.
Basta sapere che possiamo.
E' questa una novità importante: per usare la tecnica non è necessario essere tecnici.
Non conosco tutte le opzioni e funzionalità del web ma ci sono.
Non so usare tutto, ma non è difficile imparare.
Come il mondo anche il web è sottoposto all'evoluzione, è ancora presto per dire come andrà, ma è certamente chiaro che presenta due carte importanti per l'adattabilità: semplicità e libertà.
Per imparare a conoscere internet non è necessario conoscere la teoria delle sue funzioni, serve spirito di avventura. E' come buttarsi in qualcosa di ignoto: va visto per conoscerlo.
E' l'esperienza che porta la capacità, quell'essere "smanettoni" di cui si parlava alla prima lezione.
Una delle metafore che meglio si adatta a questo discorso è quella della passeggiata nel bosco. Quell'ansia di non sapere nel momento in cui inizi il viaggio sul web è simile a stare nel bosco. Conoscere tutto sarà impossibile, ma questo non preclude alla bontà del viaggio, nè alla soddisfazione della scoperta. Sapere precisamente cosa fare, avere tutti lo stesso tipo di conoscenza chiude alla libertà. I modi di conoscere sono infiniti e non predeterminati. Passeggiando decidiamo quale sentiero scegliere. Nel bosco, nella vita e anche nel Cyberspazio.
Tutto nasce dal caso e dalle inclinazioni personali.
Anche il termine Cyberspazio, ad esempio, nacque senza una direzione vera e propria. A coniarlo fu William Gibson e così commenta:
sabato 16 aprile 2011
Un gatto speciale.
Ernest soffre di entropion una malattia, che può colpire anche l'uomo. Consiste in una rotazione verso l'interno del margine libero delle palpebre, così le ciglia vengono a contatto con il bulbo oculare graffiandolo e provocando lesioni della cornea.
Di solito un intervento chirurgico è risolutivo, ma Ernest era troppo anziano per affrontarlo.
E' stato suggerito di provare delle lenti a contatto, fabbricate su misura, e il gatto ha ripreso a vedere.
Ernest vive alla Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals di Godshill, nell'Isola di Wight e di lui dicono:
"Adesso sta molto meglio. Prima i suoi occhi erano chiusi, adesso sono finalmente aperti" ha dichiarato Les Burrows l'amministratore dell'RSPCA di Godshill.
"Abbiamo sempre usato Ernest per testare i nuovi cani che arrivavano qui, per vedere se avevano paura dei gatti. Lui rimaneva sempre tranquillo.
Adesso invece è guardingo e sul chi va là perché riesce a vederli bene".
"Abbiamo sempre usato Ernest per testare i nuovi cani che arrivavano qui, per vedere se avevano paura dei gatti. Lui rimaneva sempre tranquillo.
Adesso invece è guardingo e sul chi va là perché riesce a vederli bene".
venerdì 15 aprile 2011
Con tatto.
Curiosando su alcuni articoli di focus mi sono imbattuta su uno riguardante le lenti a contatto.
Facendo assiduamente uso di lenti non potevo non essere colpita da questo titolo :
UNA LENTE A CONTATTO INTELLIGENTE.
Evito di fare un riassunto e metto direttamente il link dell'articolo:
http://www.focus.it/Salute/news/le-lenti-a-contatto-intelligenti-o-smart-lens_240111_129321.aspx
Facendo assiduamente uso di lenti non potevo non essere colpita da questo titolo :
UNA LENTE A CONTATTO INTELLIGENTE.
Evito di fare un riassunto e metto direttamente il link dell'articolo:
http://www.focus.it/Salute/news/le-lenti-a-contatto-intelligenti-o-smart-lens_240111_129321.aspx
Da PubMed all'algebra booleana.
Il percorso.
PubMed è un database contenente pubblicazioni scientifiche e letteratura biomedica. Ne avevo sentito parlare ma non avevo mai avuto occasione di scoprirlo fino all' Assignement 6.
Nel Tutorial per l'impiego di base di PubMed sono rimasta colpita, in particolare, nel modo in cui è possibile raffinare la ricerca attraverso il search builder e l'uso di operatori logici.
Cercando qualche informazione su PubMed sono finita su Wikipedia e ho scoperto che le opzioni: AND, OR, NOT sono operatori booleani.
Non sapendo niente di tale argomento ho cercato cosa fosse l'algebra booleana e ovviamente mi sono persa nel complesso sistema in cui è organizzata.
L'algebra booleana è un sistema logico-matematico in sole due variabili 0 e 1, i cui operatori fondamentali sono AND, OR e NOT.
Breve riflessione.
Avevo già avuto modo di conoscerla (il contenuto non il nome) durante il pre-corso per affrontare il test d'ingresso, in modo specifico la sezione di logica, attraverso la costruzione delle tabelle della verità.
A quel livello non avevo compreso la rilevanza pratica di tale sistema, forse perchè era difficile usarlo, non avendoci molta manualità, nel poco tempo del quiz.
Non nego la soddisfazione di ritrovare cose che tornano nel tempo, imparare ad usarle rivalutandone la funzione e la razionalità logica.
sabato 9 aprile 2011
Chi è Banksy?
Cresciuto a Bristol, di identità sconosciuta, è uno dei maggiori esponenti della street art.
La tecnica da lui usata è lo Stencil.
Le suo opere riguardano argomenti come la politica e la cultura e sono spesso a sfondo satirico.
Inizia la sua attivita in Inghilterra ma la sua fama diventa mondiale.
Lancia messaggi contro la guerra e l'uso di armi, contro la società capitalistica, che si arricchisce a discapito dei paesi più poveri e per la libertà individuale, minata dai moderni mezzi di tecnologici.
Gli stencil, che hanno come soggetti soldati, ma anche animali quali scimmie e ratti, sono di solito accompagnati da uno slogan a favore della pace anti-capitalistico e si occupano di ogni forma di ingiustizia sociale.(Banksy)
La tecnica da lui usata è lo Stencil.
Le suo opere riguardano argomenti come la politica e la cultura e sono spesso a sfondo satirico.
Inizia la sua attivita in Inghilterra ma la sua fama diventa mondiale.
Lancia messaggi contro la guerra e l'uso di armi, contro la società capitalistica, che si arricchisce a discapito dei paesi più poveri e per la libertà individuale, minata dai moderni mezzi di tecnologici.
Gli stencil, che hanno come soggetti soldati, ma anche animali quali scimmie e ratti, sono di solito accompagnati da uno slogan a favore della pace anti-capitalistico e si occupano di ogni forma di ingiustizia sociale.(Banksy)
Una delle sue caratteristiche che ha contribuito a renderlo famoso in tutto il mondo è la capacità di intrufolarsi nei più grandi musei e sostituire le opere con le sue. Alcune volte sono passati perfino giorni primo che qualcuno si accorgesse della sostituzione. In questo caso il tema riprende il quadro originale modificandolo con l'aggiunta di particolari anacronistici e appartenenti alla società contemporanea.
Una delle opere più famose è la gabina del telofono britannica. Si presenta accasciata a terra, trafitta da un piccone mentre perde sangue.
venerdì 8 aprile 2011
Shhhhhhhh! Silenzio!
Trovarsi a pensare al silenzio dentro l'autobus pieno, nel bel mezzo del traffico di firenze mi sembra un assurdo che merita di scriverci un post. Forse è proprio vero che una certa condizione di fa pensare al suo contrario.
cosa avrei visto del mondo
senza questa luce che illumina
i miei pensieri neri.
(Der Schmerz, der Stillstand des Lebens
Lassen die Zeit zu lang erscheinen)
Quanta pace trova l'anima dentro
scorre lento il tempo di altre leggi
di un'altra dimensione
e scendo dentro un Oceano di Silenzio
sempre in calma.
(Und mir scheint fast
Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt
Ich hatte in fernen Zeiten
Dort oben oder in Wasser gelebt)
Cercando una definizione di silenzio...
Il silenzio può essere considerato come totale assenza di rumori. E' un concetto pratico e immediato non esaustivo. In senso lato lo possiamo considerare come mancanza di parole. Ad esempio in una conversazione fra A e B c'è silenzio anche se C parla. Con questa definizione il silenzio assume un valore ed un significato particolare all'interno della comunicazione e della socialità. La forza dinamica del silenzio pone in una condizione privilegiata nel dialogo, non esistono, ad esempio, le distrazioni delle parole.
Lo stesso Freud ha accennato alla possibilità di comunicazione a livello telepatico:
"Il fenomeno dell’induzione del pensiero è molto vicino alla telepatia...Esso dà per certo che processi psichici in una persona...possano trasmettersi attraverso lo spazio libero a un’altra persona, senza valersi delle vie conosciute di comunicazione fondate su parole e su segni"
Sigmund Freud, “Sogno e occultismo” in “Introduzione alla psicoanalisi”, 1932
Sicuramente il fenomeno della telepatia è un concetto molto estremo, ma l'"induzione del pensiero", a mio avviso, è molto comune nella vita quotidiana, si pensi ad esempio alla comunicazione non verbale (CNV).
L'idea che il silenzio non sia semplicemente una mancanza di parole era comune anche fra gli oratori, quali Cicerone e Seneca.
"Questo non loapprovo in un filosofo: il suo modo di parlare deve essere composto, come la sua vita; non può esserci ordine, se c'èprecipitazione e foga. Perciò l'eloquenza concitata, che fluisce senza interruzione come la neve, Omero l'attribuisceall'oratore giovane; ma nel vecchio le parole scorrono lievi e più dolci del miele. 3 Credimi, la forza di questo eloquiorapido e straripante è più adatta a un ciarlatano, non a un filosofo che tratta e insegna una materia seria e importante.Secondo me, non deve stillare le parole, e nemmeno correre; non deve costringere il pubblico a tendere le orecchie, néfrastornarlo. Anche l'eloquenza povera e scarna rende gli ascoltatori meno attenti: la lentezza e le frequenti interruzioniannoiano; tuttavia, un discorso che si fa attendere rimane più facilmente impresso di uno che scorre via veloce. Si dice,infine, che i filosofi trasmettono ai discepoli i loro insegnamenti: ma non si può trasmettere una cosa che fugge via."
Seneca, Lettere a Lucilio.
Umberto Eco sul silenzio invece si esprime così: "Il silenzio era abbastanza eloquente".
Uno dei quadri che esprime meglio il concetto di silenzio come pieno e non vuoto: "Viandante su mare di nebbia" di Caspar David Friedrich.
Battiato concentra tutto in dei versi.
L'oceano di silenzio.
Un Oceano di Silenzio scorre lento
senza centro né principiocosa avrei visto del mondo
senza questa luce che illumina
i miei pensieri neri.
(Der Schmerz, der Stillstand des Lebens
Lassen die Zeit zu lang erscheinen)
Quanta pace trova l'anima dentro
scorre lento il tempo di altre leggi
di un'altra dimensione
e scendo dentro un Oceano di Silenzio
sempre in calma.
(Und mir scheint fast
Dass eine dunkle Erinnerung mir sagt
Ich hatte in fernen Zeiten
Dort oben oder in Wasser gelebt)
venerdì 1 aprile 2011
Pesce d' Aprile!
A google spetta però, a mio parere, il primo premio per lo scherzo migliore! Si è inventato un traduttore animali-inglese per animali!! Scaricabile sul cellulare traduce in inglese i "bau bau" del tuo cane!! chissa se qualcuno ha provato a scaricarlo, infondo sarebbe bello sapere cosa ci dicono i nostri animali! Io ci sarei cascata, ma si sa sono una credulona! Google Translate for animals
Ecco poi il link di un sito dove ci sono una serie di scherzi realizzati su internet dal 2004 ad oggi.
http://tech.fanpage.it/i-piu-celebri-pesci-di-aprile-di-internet-dal-2004-ad-oggi/.
Il Seganalibro. Assignment 4.
Ho scoperto l'esistenze dei bookmarks e dei tags per identificarli nel post del professore:Assignment 4.
Dall'inglese segnalibro svolgono praticamente la stessa funzione, indicano un URL di una pagina visualizzabile tramite un broswer.
Si possono memorizzare un gran numero di indirizzi e contrassegnarli da un tag per rendere più facile la ricerca e la consultazione.
I vantaggi principali a mio avviso sono essenzialmente due:
- é possibile ritrovare le pagine e gli indirizzi in modo facile attraverso il tag o etichetta che si è scelto,
-si possono consultare le pagine web memorizzate da ogni postazione internet senza aver dietro l'indirizzo o impazzire per ritrovarlo in rete, usando dei portali creati apposta diversi da quelli già inseriti nei broswer.
Per esempio sto imparando ad usare Delicious.
Mi ha particolarmente colpito l'uso dell'etichetta! Lo trovo davvero molto utile. La lista dei siti tra i preferiti sarebbe stata decisamente dispersiva. Gli indirizzi segnati si sarebbero accumulati senza un criterio logico ben definito e non sarebbe stato facile riuscire a ricordare cosa fosse senza aprirlo, per non parlare del ritrovare qualcosa di specifico senza ricordarsi il nome! Attraverso i tag posso decidere io con quale parola contrassegnare un sito, per poi riuscire a ritrovarla con molta più facilità! Diciamo che è una specie di rubrica telefonica dove a ogni numero di cellulare associo un nome che mi fa identificare univocamente la persona! Con il vantaggio che se "muore" il telefono posso sempre ritrovarla da qualsiasi computer!!
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