
L'esposizione prende in esame il periodo pre-cubista di Picasso anteriore al 1907, anno della svolta cubista con Les Demoiselles D'Avignon (foto a lato), riassumendo l'artista del periodo blu, rosa e africano fino ai primissimi schizzi del cubismo analitico.
Le opere di Dalì del periodo 1920-1925 sono presentate all'osservatore in relazione a quelle di Mirò degli anni 1915-1920 per esaltare similitudini e peculiarità dei due artisti prima dell'adesione alle tematiche del Surrealismo.
La mostra sarà aperta dal 12 marzo al 17 luglio 2011 a Palazzo Strozzi, Firenze; con orario tutti i giorni 9.00-20.00, giovedì 9.00-23.00.

Questo, vero per ogni forma artistica e stilistica, è particolarmente calzante per un movimento poetico come il Surrealismo (uno tra i miei preferiti!). Il Surrealismo è l'arte dell'inconscio, dell'attività psichica. Si tratta di un automatismo psichico, un processo automatico, che si realizza senza il controllo della ragione e fa si che l'incoscio, quella parte che si fa viva nel sogno, emerga e si esprima diventando operante anche mentre si è svegli. Come è possibile allora che l'incoscio dell'artista, soggetto del dipinto, diventi significante anche per l'esperienza personale di chi osserva? Si tratta di opere estremamente personali che attraverso le teorie di Freud (di cui il Surrealismo si impregna) diventano universali. L'inconscio lavorando attraverso i sogni esplica gli archetipi: forma universale del pensiero con contenuto affettivo. Lo stesso Carl Gustav Jung teorizza che l'inconscio alla nascita contenga delle impostazioni psichiche innate, appartenenti a tutti chiamato "inconscio collettivo". Attraverso gli archetipi (tipos:"modello", archè:"originario") le opere della poetica Surrealista sono di tutti, ed è forse questo il segreto più profondo che nascondono rendendole incridibilmente seducenti.
Non vedo l'ora di partecipare alla mostra!!
Wow che bello non l'avevo mica letto di questa mostra! Vado sempre a quelle di Palazzo Strozzi, sono curate molto bene e interessanti! Grazie della notizia, avevo visto che ce n'era una sulla pittura russa a Palazzo Pitti e volevo andarci, mi pare si chiami "dalle icone a Malevich", deve essere bella!
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